Mauro Spada, basso e voce dei Buen Retiro.
“La mia anima loquace è nutrita da silenzi”, canta Mauro in “Fragole”, verifico con un paio di ascolti la passione pura, la semplice sincerità, la musica, ma anche il calcio con il suo Pescara e i riccioli.
Conosco Mauro da quasi 15 anni, ho condiviso con Lui molto, ma non lo spazzolino da denti, mitico ragazzo della “Terra dell’Adriatico! Terra dell’Adriatico!” (un mantra da ripetersi due volte perchè Mauro parla così).
Mini intervista di M.Conta
Ed io che pensavo che Pescara fosse un miraggio.
D: Perchè Buen Retiro?
MS: buenRetiro (così dev’esser scritto!) ha un duplice se non triplice significato oserei dire propedeutico l’ uno dell’altro:
PRIMO significato: una vecchia recensione sui folk implosion portava scritte queste due paroline virgolettate che mi colpirono… le trovai subito giuste anche perchè erano la verità, erano il perchè migliore di una band… suonare in un “buen retiro” lontano dal caos.
SECONDO significato: all’ epoca della nascita della band ero di servizio nella casa di riposo comunale di Pescara (terra dell’Adriatico!)—-> casa di riposo = buen retiro (va da sé).
TERZO significato: non c’è… scherzavo (però è stato bello leggere un giorno passato sulla prima del manifesto: “el buen retiro”… Fidel lasciava le redini di Cuba al fratello). Fui stupidamente orgoglioso di questo.
D: I suoni cupi di “in penombra” sono adesso più puliti: vi state facendo vecchi o vi siete innamorati?
MS: Non sono d’accordo… secondo me sono più limpidi i suoni del disco precedente e sono anche molto più cupi i suoni di questo disco… Questo non vuol dire che io abbia ragione, anzi mi fa piacere quando diverse orecchie discordano tra di loro. Abbiamo suonato e quindi registrato il disco dentro una stalla con tanto di abbeveratoio (di quelli lunghi a parete) che faceva da cassa di risonanza dentro un’altra enorme cassa di risonanza che era l’ambiente ricco di vecchi arnesi, betoniere, macchine infernali e spigoli di ruggine che diffrangevano le corde e i tamburi in tutte le direzioni possibili… quindi non poteva esserci fisicamente e meccanicamente pulizia nei suoni… è pur sempre un mio parere. Che stiamo invecchiando, io soprattutto, è evidente ma questo naturalmente non implica automatica maturità umana… spero un po’ quella musicale. Cambuzat ha mixato e prodotto il tutto con grande sapienza, comprendendo ogni minima sfumatura voluta da noi ad ogni prima ed unica richiesta. Un grande. Per me, una realizzazione artistica. Ci siamo innamorati di quei tre mesi esatti di autunno e Montepulciano. Cose che non potranno più accadere. Tutto è sempre unico e irripetibile.
D: Chi ha influito e influisce nella vostra proposta? Musicalmente ma anche no.
MS: Per quel che mi riguarda ho masticato tanta musica italiana alternativa degli anni 90. Gli anni del Consorzio Produttori Indipendenti e di tutti i gruppi facenti parte di quel roster. Tre gruppi fondamentali?
Consorzio Suonatori Indipendenti, Santo Niente e Marlene Kuntz.
Credo che il suono del basso di Maroccolo in tutto il disco T.R.E. mi abbia abbastanza segnato.
Parlando anche per gli altri tre elementi dirò solo che uno dei due chitarristi (Francesco) ha sempre votato lo spartito di Frank Zappa, l’altro (Loreto) ha una grande predilezione per la psichedelìa ma non solo..è davvero un pozzo di conoscenze musicali di ogni genere. Il batterista, Carmine, è sempre un nostro grande mistero…non siamo ancora riusciti a capire quali sono i suoi gusti, forse non glielo abbiamo mai chiesto davvero. L’ unica cosa che conta è che quando nascono i pezzi vada sempre tutto bene. È un metronomo, molto bravo. Io sono davvero l’ unico che non sa suonare nel gruppo, che non conosce la musica nei suoi segni. Per questo invento i pezzi e scrivo i testi. Adoro i Mogwai e vorrei fare un prossimo disco solo di musica strumentale, pezzi lunghi…infiniti. Chissà.
D: Torna Zeman?
MS: No, non torna…è finito tutto. Meritiamo la B. Dopo venti anni Pescara è tornata in A…bella figura di merda. Voglio essere fiducioso per una rapida risalita nella massima serie. Ma ora lascia che ti esprima tutta la mia incazzatura da tifoso ultratrentennale della curva nord! Meglio 10 anni di buoni campionati in B che uno solo in A e gragnuolate di pallonate in faccia…maledetti!
D: Fatti una domanda, dai Mauro.
MS: Credimi, non so che tipo di domanda dovrei farmi…ci provo: “sei contento di quello che fai, non tanto nella vita, ma almeno in musica?”…”sì, lo sono…ma, fregandomene il giusto della vita quotidiana fatta di monotonie
quotidiane (bisognerebbe davvero trasformare l’ ordinario in magnifico, vivendo circondati dall’ ordinario—> Tom Waits)…fino a quando potrò esserlo ancora davvero? La quotidianità e l’ ordinario inevitabilmente prenderanno il sopravvento…le priorità diventeranno altre…che tristezza. Mi spiace.
Grazie :)